Amitriptilina: Soluzione Efficace per Dolore Neuropatico e Depressione

Mentat

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L’amitriptilina cloridrato è un antidepressivo triciclico (TCA) ampiamente utilizzato in ambito neurologico e psichiatrico. Agisce principalmente inibendo la ricaptazione della noradrenalina e della serotonina, modulando così la trasmissione sinaptica e esercitando un’azione analgesica sui percorsi del dolore centrale. Oltre all’indicazione primaria per i disturbi depressivi maggiori, è prescritta off-label per numerose condizioni dolorose croniche, tra cui la neuropatia periferica, l’emicrania e la fibromialgia, nonché per il trattamento dell’enuresi notturna. La sua efficacia è supportata da decenni di utilizzo clinico e da una solida base di evidenze scientifiche.

Caratteristiche

  • Principio attivo: Amitriptilina cloridrato
  • Classe farmacologica: Antidepressivo triciclico (TCA)
  • Meccanismo d’azione: Inibizione del reuptake di noradrenalina e serotonina; antagonismo dei recettori colinergici muscarinici, istaminici H₁ e alfa-adrenergici
  • Forme farmaceutiche: Compresse rivestite da 10 mg, 25 mg, 50 mg; soluzione orale
  • Biodisponibilità: ~50% (con significativo effetto di primo passaggio)
  • Emivita: 10-28 ore
  • Metabolismo: Epatico (CYP2D6, CYP2C19, CYP3A4)
  • Escrezione: Principalmente urinaria

Benefici

  • Fornisce un effetto analgesico centrale nel dolore neuropatico, spesso refrattario ad altri analgesici
  • Migliora la qualità del sonno grazie al marcato effetto sedativo, utile in pazienti con insonnia correlata a dolore cronico o depressione
  • Riduce la frequenza e l’intensità degli attacchi emicranici con meccanismo profilattico
  • Offre un’efficacia antidepressiva consolidata, particolarmente utile nelle depressioni con componente ansiosa o agitazione psicomotoria
  • Presenta un costo contenuto rispetto a molte terapie più recenti, migliorando l’accessibilità al trattamento
  • Permette la monosomministrazione serale, favorendo l’aderenza terapeutica

Utilizzo comune

  • Trattamento dei disturbi depressivi maggiori
  • Terapia del dolore neuropatico (es. neuropatia diabetica, nevralgia posterpetica)
  • Profilassi dell’emicrania
  • Gestione della fibromialgia e di altre sindromi dolorose croniche
  • Trattamento dell’enuresi notturna in pediatrica (di età superiore ai 6 anni)
  • Terapia adiuvante nel disturbo da panico e nell’ansia generalizzata

Posologia e somministrazione

Il dosaggio deve essere individualizzato in base alla condizione trattata, all’età del paziente e alla risposta clinica. Per la depressione negli adulti: iniziare con 25-50 mg alla sera, aumentando gradualmente di 25 mg ogni 3-7 giorni fino al raggiungimento della dose efficace (solitamente 75-150 mg/die). Dose massima: 300 mg/die. Nel dolore neuropatico: dosaggi più bassi (10-75 mg/die) spesso sono sufficienti. Negli anziani: iniziare con 10 mg alla sera, aumentando con cautela. In pediatrica (solo per enuresi): 10-25 mg alla sera. La sospensione deve essere graduale per evitare sintomi da astinenza.

Precauzioni

Monitorare la comparsa di ideazione suicidaria, soprattutto all’inizio del trattamento o dopo variazioni posologiche. Usare cautela in pazienti con storia di disturbi cardiovascolari (monitorare ECG in caso di dosaggi elevati). Valutare la funzionalità epatica e renale prima e durante il trattamento. Evitare l’uso concomitante di alcol. Può alterare la capacità di guida o l’uso di macchinari a causa di sedazione e offuscamento della vista. Rivalutare periodicamente la necessità di continuare la terapia.

Controindicazioni

  • Ipersensibilità al principio attivo o ad altri antidepressivi triciclici
  • Glaucoma ad angolo chiuso
  • Ritenzione urinaria
  • Infarto miocardico recente
  • Uso concomitante di inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) o nei 14 giorni successivi alla loro sospensione
  • Pazienti in fase di recupero da anestesia
  • Gravidanza (soprattutto primo trimestre) e allattamento, se non strettamente necessario

Possibili effetti collaterali

  • Molto comuni (>10%): Sonnolenza, secchezza delle fauci, stipsi, visione offuscata, aumento di peso
  • Comuni (1-10%): Tachicardia ortostatica, vertigini, sudorazione, nausea, disturbi dell’accomodazione
  • Non comuni (0,1-1%): Confusione, tremori, alterazioni dell’ECG (allungamento intervallo QT), rash cutanei
  • Rari (<0,1%): Convulsioni, discinesie, epatite colestatica, agranulocitosi
  • Effetti paradosso: Insonnia, agitazione (specialmente negli anziani)

Interazioni farmacologiche

  • IMAO: Rischio di sindrome serotoninergica
  • Altri antidepressivi SSRI/SNRI: Aumentato rischio di tossicità serotoninergica
  • Antipertensivi: Possibile potenziamento dell’effetto ipotensivo
  • Anticolinergici: Effetto additivo (ritenzione urinaria, stipsi)
  • Antiaritmici di classe I: Aumentato rischio di aritmie
  • Fenotiazine, antipsicotici: Aumentato rischio di effetti anticolinergici e cardiotossicità
  • Warfarin: Possibile potenziamento dell’effetto anticoagulante
  • Alcol: Potenziamento della sedazione

Dose dimenticata

Se la dose viene dimenticata, assumerla non appena possibile, a meno che non sia quasi l’ora della dose successiva. In tal caso, saltare la dose dimenticata e riprendere il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata.

Sovradosaggio

Il sovradosaggio è potenzialmente letale. Sintomi includono: grave sedazione, confusione, allucinazioni, aritmie cardiache, convulsioni, coma. Trattamento: Lavanda gastrica se appropriato, carbone attivato, monitoraggio cardiaco continuo, correzione dell’acidosi metabolica. Non esiste antidoto specifico; il trattamento è sintomatico e di supporto. La fisostigmina può essere considerata per gli effetti anticolinergici gravi.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 30°C, in luogo asciutto e al riparo dalla luce. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non utilizzare dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

Avvertenza

Questo farmaco è soggetto a prescrizione medica. Le informazioni fornite hanno scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico. Il trattamento deve essere intrapreso solo sotto stretto controllo medico. Non interrompere bruscamente la terapia senza consultare il medico.

Recensioni

L’amitriptilina mantiene un profilo di efficacia favorevole nella pratica clinica, particolarmente apprezzata per la sua duplice azione su dolore e umore. I clinici ne riconoscono il valore nelle condizioni neuropatiche resistenti, sebbene il profilo di effetti collaterali richieda un’attenta selezione dei pazienti. L’esperienza decennale ne conferma l’utilità nell’armamentario terapeutico, nonostante la disponibilità di alternative più recenti.