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Chloromycetin: Trattamento Efficace per Infezioni Batteriche Gravi
Chloromycetin (cloramfenicolo) è un antibiotico ad ampio spettro utilizzato nel trattamento di infezioni batteriche gravi quando altre terapie risultano inefficaci o controindicate. Appartiene alla classe dei fenicoli e agisce inibendo la sintesi proteica batterica, dimostrando efficacia contro un’ampia gamma di microrganismi gram-positivi e gram-negativi. Il suo utilizzo è riservato a situazioni cliniche specifiche a causa del potenziale rischio di effetti avversi gravi, tra cui discrasie ematiche. La somministrazione avviene sotto stretto controllo medico, con monitoraggio ematologico periodico durante la terapia.
Caratteristiche
- Principio attivo: Cloramfenicolo
- Forme farmaceutiche: Compresse, capsule, soluzione orale, preparazioni oftalmiche, preparazioni topiche
- Meccanismo d’azione: Inibizione della sintesi proteica batterica mediante legame con la subunità 50S dei ribosomi
- Spettro d’azione: Ampio spettro contro batteri gram-positivi, gram-negativi, anaerobi e alcuni micoplasmi
- Emivita: 1,5-3,5 ore nell’adulto, prolungata nei neonati e nei pazienti con insufficienza epatica
- Metabolismo: Epatico (90%), principalmente per coniugazione glucuronidica
- Escrezione: Urinaria (5-15% immodificato, 80-90% come metaboliti)
Benefici
- Efficacia dimostrata in infezioni gravi resistenti ad altri antibiotici
- Ottima penetrazione tissutale e diffusione nel liquor cerebrale
- Azione batteriostatica ad ampio spettro con buona attività contro anaerobi
- Disponibilità di formulazioni per diverse vie di somministrazione
- Opzione terapeutica cruciale in casi selezionati di meningite, febbre tifoide e rickettsiosi
- Costo relativamente contenuto rispetto ad antibiotici di ultima generazione
Utilizzo Comune
Chloromycetin trova indicazione nel trattamento di infezioni batteriche gravi causate da microrganismi sensibili quando alternative terapeutiche più sicure non sono disponibili o appropriate. Le principali applicazioni cliniche includono il trattamento della meningite da Haemophilus influenzae in pazienti allergici alle penicilline o cefalosporine, la febbre tifoide e paratifoide da Salmonella typhi, infezioni da Rickettsia, e gravi infezioni anaerobiche, specialmente del sistema nervoso centrale. Viene inoltre impiegato in oftalmologia per il trattamento di congiuntiviti batteriche e in dermatologia per infezioni cutanee sostenute da batteri sensibili. L’uso è limitato a situazioni dove i benefici superano chiaramente i rischi potenziali.
Dosaggio e Somministrazione
Il dosaggio di Chloromycetin varia significativamente in base all’età, al peso corporeo, alla funzionalità epatica e renale del paziente, nonché alla gravità dell’infezione. Negli adulti, la dose orale usuale è di 50 mg/kg/die, suddivisa in 4 somministrazioni ogni 6 ore, con un massimo di 4 g al giorno. Per via endovenosa, la dose è di 50-100 mg/kg/die in 4 somministrazioni equidistanti. Nei bambini, il dosaggio è di 50-75 mg/kg/die, mentre nei neonati e prematuri la dose non deve superare i 25 mg/kg/die a causa dell’immaturità dei sistemi enzimatici epatici. La durata del trattamento è generalmente di 7-14 giorni, ma può essere prolungata in casi particolari sotto stretto monitoraggio. Le preparazioni oftalmiche si applicano 1-2 gocce ogni 3-6 ore nell’occhio interessato.
Precauzioni
Chloromycetin richiede particolari precauzioni d’uso a causa del suo profilo di sicurezza. È essenziale monitorare regolarmente i parametri ematologici (emocromo completo) durante tutto il trattamento e per almeno 48 ore dopo la sospensione. I pazienti con compromissione epatica richiedono aggiustamenti posologici e monitoraggio stretto dei livelli plasmatici. Deve essere evitato l’uso profilattico e il trattamento di infezioni banali. I pazienti devono essere informati sui segni di tossicità ematologica (febbre, mal di gola, pallore, petecchie) e istruiti a sospendere immediatamente il farmaco e consultare il medico in caso di comparsa. L’uso prolungato può causare sovrainfezioni da microrganismi non sensibili, inclusi funghi.
Controindicazioni
Chloromycetin è controindicato in pazienti con ipersensibilità nota al cloramfenicolo o ad qualsiasi componente della formulazione. Ulteriori controindicazioni assolute includono anamnesi di discrasie ematiche indotte dal farmaco, porfiria epatica acuta intermitente, e insufficienza epatica grave. È controindicato nel trattamento di infezioni minori, infezioni virali, e come profilassi chirurgica. L’uso in gravidanza (specialmente nel terzo trimestre) e durante l’allattamento è generalmente sconsigliato a meno che non sia assolutamente necessario, considerando il potenziale rischio di “gray baby syndrome” e altri effetti tossici sul neonato.
Possibili Effetti Collaterali
Gli effetti collaterali di Chloromycetin possono essere gravi e richiedono attento monitoraggio. Gli effetti ematologici includono anemia aplastica (spesso irreversibile), anemia emolitica, pancitopenia, leucopenia, trombocitopenia e granulocitopenia. Effetti gastrointestinali comuni sono nausea, vomito, diarrea e glossite. Reazioni di ipersensibilità come rash cutaneo, febbre e angioedema possono verificarsi. Effetti neurologici includono neuropatia ottica (con uso prolungato), cefalea, depressione e confusione mentale. Nei neonati può manifestarsi la “gray baby syndrome” caratterizzata da collasso cardiovascolare, cianosi e ipotermia. Altri effetti includono superinfezioni, candidosi orale e vaginale.
Interazioni Farmacologiche
Chloromycetin presenta numerose interazioni farmacologiche clinicamente significative. Inibisce il metabolismo epatico di warfarin, fenitoina, tolbutamide e clorpropamide, aumentandone i livelli plasmatici e il rischio di tossicità. Farmaci che deprimono il midollo osseo (come fenilbutazone, chemioterapici) aumentano il rischio di tossicità ematologica. Barbiturici e rifampicina possono diminuire i livelli plasmatici di cloramfenicolo attraverso l’induzione enzimatica. L’associazione con macrolidi o lincosamidi può risultare antagonista a livello dell’azione antibatterica. Farmaci che causano anemia emolitica in pazienti con deficit di G6PD possono potenziare questo effetto.
Dose Dimenticata
In caso di dimenticanza di una dose di Chloromycetin, assumere la dose non appena possibile, a meno che non sia quasi il momento della dose successiva. In questo caso, saltare la dose dimenticata e continuare con il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. Mantenere intervalli regolari tra le dosi è cruciale per garantire concentrazioni plasmatiche costanti e efficacia terapeutica. Segnalare eventuali dimenticanze al medico curante, specialmente in trattamenti per infezioni gravi.
Sovradosaggio
Il sovradosaggio di Chloromycetin può causare tossicità grave, particolarmente a carico del sistema ematopoietico e cardiovascolare. I sintomi includono nausea, vomito, diarrea, acidosi metabolica, “gray baby syndrome” nei neonati, e depressione del midollo osseo. Non esiste antidoto specifico. Il trattamento è sintomatico e di supporto, includendo lavaggio gastrico se l’ingestione è recente, carbone attivato, e misure di supporto cardiovascolare. Nei casi gravi può essere considerata l’emodialisi, sebbene l’efficacia sia limitata data l’elevata legame proteico. Il monitoraggio ematologico deve essere mantenuto per diverse settimane dopo l’evento.
Conservazione
Conservare Chloromycetin a temperatura ambiente (15-30°C) in contenitori ben chiusi, al riparo dalla luce e dall’umidità. Le formulazioni liquide ricostituite devono essere utilizzate entro 14 giorni e conservate in frigorifero. Non congelare le sospensioni. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Smaltire eventuali avanzi in modo appropriato, preferibilmente attraverso programmi di ritorno farmaci, evitando la dispersione nell’ambiente. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione.
Avvertenza
Chloromycetin è un farmaco soggetto a prescrizione medica limitativa e deve essere utilizzato esclusivamente sotto stretto controllo medico. Le informazioni fornite hanno scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico o del farmacista. L’auto-prescrizione e l’uso improprio possono causare gravi conseguenze per la salute, inclusa anemia aplastica potenzialmente fatale. Questo farmaco deve essere riservato a infezioni gravi dove alternative più sicure non sono disponibili o appropriate. Seguire scrupolosamente le indicazioni del medico riguardo dosaggio, durata del trattamento e monitoraggio.
Recensioni Cliniche
Le evidenze cliniche su Chloromycetin dimostrano efficacia significativa in infezioni gravi da batteri multiresistenti, sebbene il profilo di rischio richieda attenta valutazione benefiti/rischi. Studi retrospettivi indicano un’efficacia del 85-95% nel trattamento della meningite da H. influenzae in pazienti selezionati. Nella febbre tifoide, mostra clearance batterica nel 90% dei casi sensibili. Tuttavia, l’incidenza di anemia aplastica (1:24.000-40.000 trattamenti) limita fortemente l’uso routinario. Le linee guida internazionali raccomandano il cloramfenicolo come opzione di seconda linea o in setting con risorse limitate dove antibiotici più sicuri non sono disponibili.
