Diltiazem: Controllo Efficace della Pressione e del Ritmo Cardiaco
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Diltiazem cloridrato è un farmaco appartenente alla classe dei calcio-antagonisti non diidropiridinici, ampiamente utilizzato nella pratica clinica per la gestione di condizioni cardiovascolari. Agisce selettivamente sui canali del calcio di tipo L, prevalentemente a livello del miocardio e del sistema di conduzione cardiaco, modulando l’ingresso di ioni calcio nelle cellule. Questo meccanismo d’azione conferisce a diltiazem proprietà antianginose, antipertensive e antiaritmiche di Classe IV, rendendolo un cardine terapeutico per pazienti con ipertensione arteriosa, angina stabile cronica e specifiche tachiaritmie sopraventricolari. La sua selettività lo distingue da altri calcio-antagonisti, offrendo un profilo terapeutico vantaggioso con un’incidenza generalmente ridotta di alcuni effetti collaterali vasodilatatori periferici.
Caratteristiche Principali
- Principio attivo: Diltiazem cloridrato
- Classe farmacologica: Calcio-antagonista (bloccante dei canali del calcio) non diidropiridinico
- Meccanismo d’azione: Inibizione selettiva dell’afflusso trans-membrana di ioni calcio nelle cellule miocardiche e delle cellule del sistema di conduzione cardiaco attraverso i canali di tipo L
- Forme farmaceutiche disponibili: Compresse a rilascio immediato e modificato (prolungato o retard), capsule a rilascio prolungato
- Emivita: Variabile a seconda della formulazione (dalle 3-4,5 ore per le forme a rilascio immediato fino a 5-8 ore per le forme a rilascio prolungato; i metaboliti attivi possono estenderne l’effetto)
- Metabolismo: Epatico prevalente (sistema del citocromo P450, principalmente CYP3A4) con effetto di primo passaggio significativo
- Eliminazione: Principale via biliare e fecale (≈65%), secondaria via renale (≈35%)
Benefici Terapeutici
- Riduzione del Postcarico Cardiaco e della Pressione Arteriosa: La vasodilatazione arteriolare periferica riduce la resistenza vascolare sistemica, diminuendo efficacemente la pressione sanguigna sia sistolica che diastatica.
- Miglioramento del Bilancio Miocardico tra Domanda e Offerta di Ossigeno: La riduzione della frequenza cardiaca e della contrattilità (effetto cronotropo e inotropo negativo) diminuisce il consumo di ossigeno del cuore. Contemporaneamente, la vasodilatazione coronarica può migliorare il flusso sanguigno al miocardio, alleviando l’ischemia.
- Controllo del Ritmo Cardiaco nelle Tachiaritmie Sopraventricolari: Il rallentamento della conduzione attraverso il nodo atrioventricolare (NAV) aiuta a controllare la risposta ventricolare nella fibrillazione atriale e nel flutter atriale, e può terminare le tachicardie parossistiche sopraventricolari rientranti che coinvolgono il NAV.
- Profilo di Tollerabilità Favorabile: Rispetto ad altre classi di antipertensivi o antiaritmici, diltiazem è generalmente ben tollerato, con un’incidenza relativamente bassa di effetti collaterali come tussigenesi (rispetto agli ACE-inibitori) o disfunzione erettile.
- Opzione Terapeutica in Pazienti con Comorbidità: Può essere una scelta appropriata in pazienti ipertesi con comorbidità come asma o BPCO (dove i beta-bloccanti sono controindicati) o gotta.
Utilizzo Comune
Diltiazem è indicato per il trattamento di:
- Ipertensione arteriosa essenziale: Utilizzato sia in monoterapia che in associazione con altri agenti antipertensivi (es. diuretici, ACE-inibitori) per raggiungere i target pressori.
- Angina pectoris cronica stabile (da sforzo o vasospastica di Prinzmetal): Prevenzione degli episodi anginosi migliorando il bilancio di ossigeno miocardico.
- Gestione farmacologica delle tachiaritmie sopraventricolari:
- Controllo della frequenza ventricolare nella fibrillazione atriale e nel flutter atriale permanente o persistente.
- Trattamento e prevenzione della tachicardia parossistica sopraventricolare (TPSV).
Dosaggio e Somministrazione
Il dosaggio di diltiazem deve essere individualizzato in base alla condizione trattata, alla risposta del paziente, alla formulazione utilizzata e alla funzionalità epatica. È fondamentale attenersi strettamente alla prescrizione medica.
- Ipertensione (formulazioni a rilascio prolungato): La dose iniziale tipica è di 120-180 mg una volta al giorno. Il dosaggio può essere gradualmente aumentato fino a 240-360 mg al giorno, in singola somministrazione o due dosi divise, in base alla risposta pressoria.
- Angina (formulazioni a rilascio prolungato): Dose iniziale di 120-180 mg una volta al giorno. La dose di mantenimento può variare da 180 a 360 mg al giorno. Per le forme a rilascio immediato, il dosaggio comune è 30 mg quattro volte al giorno prima dei pasti e al momento di coricarsi.
- Controllo della Frequenza nelle Aritmie (forme a rilascio immediato): Dose iniziale di 0,25 mg/kg (circa 15-20 mg per un adulto medio) somministrata per via endovenosa in bolo su 2 minuti. Se la risposta è inadeguata, dopo 15 minuti può essere somministrato un secondo bolo di 0,35 mg/kg. L’infusione di mantenimento può essere avviata a 5-15 mg/ora. Per la terapia orale, il dosaggio comune è 30-90 mg quattro volte al giorno.
- Assunzione: Le compresse o capsule a rilascio prolungato/retard devono essere deglutite intere, senza masticare, schiacciare o aprire. Possono essere assunte con o senza cibo, ma la coerenza nell’assunzione (sempre a stomaco pieno o sempre a digiuno) è raccomandata per garantire un assorbimento uniforme.
- Popolazioni Speciali:
- Anziani: Può essere necessario un aggiustamento posologico verso il basso a causa della ridotta clearance.
- Insufficienza Epatica: Il dosaggio deve essere ridotto significativamente (es. del 50% o più) o il farmaco evitato in caso di grave compromissione, data la metabolizzazione epatica.
- Insufficienza Renale: Generalmente non richiede aggiustamenti, ma è richiesta cautela.
Precauzioni
Prima e durante il trattamento con diltiazem, è essenziale considerare le seguenti precauzioni:
- Monitoraggio: Controllo regolare della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e, in caso di sintomi, dell’ECG.
- Scompenso Cardiaco: Usare con cautela in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra preesistente (specialmente se non adeguatamente compensata con diuretici e ACE-inibitori) a causa del suo effetto inotropo negativo.
- Sindrome del Seno Malato o Blocco AV: Può causare bradicardia sinusale sintomatica o aggravamento di blocchi AV preesistenti.
- Ipotensione: Può verificarsi, specialmente all’inizio del trattamento o dopo aumenti di dose.
- Funzionalità Epatica: Monitorare gli enzimi epatici periodicamente. L’insufficienza epatica riduce la clearance e aumenta il rischio di tossicità.
- Gravidanza e Allattamento: Utilizzare solo se chiaramente necessario e sotto stretto controllo medico (categoria C della FDA). Il farmaco viene escreto nel latte materno.
- Interventi Chirurgici: Informare l’anestesista dell’assunzione di diltiazem, poiché può potenziare l’effetto depressivo miocardico degli anestetici.
Controindicazioni
Diltiazem è controindicato nei seguenti casi:
- Ipersensibilità nota al principio attivo o a qualsiasi eccipiente della formulazione.
- Sindrome del seno malato (in assenza di pacemaker funzionante).
- Blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado (in assenza di pacemaker funzionante).
- Bradicardia grave (frequenza cardiaca a riposo < 50 bpm prima dell’inizio del trattamento).
- Ipotensione grave (pressione arteriosa sistolica < 90 mmHg).
- Scompenso cardiaco acuto e scompenso cardiaco congestizio con frazione di eiezione ridotta, specialmente se non adeguatamente trattato con terapia standard.
- Co-somministrazione con dantrolene (per infusione) per il rischio di iperkaliemia e depressione miocardica.
Possibili Effetti Collaterali
Gli effetti collaterali sono generalmente dose-dipendenti. I più comuni includono:
- Molto comuni (≥1/10): Cefalea, capogiri, edema periferico (caviglie, piedi), vampate di calore, bradicardia.
- Comuni (≥1/100, <1/10): Nausea, stipsi, astenia, affaticamento, ipotensione.
- Non comuni (≥1/1000, <1/100): Eruzioni cutanee, aumento degli enzimi epatici (transaminasi, fosfatasi alcalina), dispnea, palpitazioni.
- Rari (≥1/10.000, <1/1000): Gengivite ipertrofica, iperplasia gengivale (con uso prolungato), aumento della prolattina, galattorrea, reazioni di ipersensibilità.
- Molto rari (<1/10.000): Ittero colestatico, reazioni cutanee severe (sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica), insufficienza epatica.
Interazioni Farmacologiche
Diltiazem è un moderato inibitore dell’isoenzima CYP3A4 e un substrato dello stesso. Questo comporta numerose interazioni clinicamente rilevanti:
- Aumento degli Effetti di Diltiazem (Inibitori del CYP3A4): Macrolidi (claritromicina, eritromicina), antimicotici azolici (ketoconazolo, itraconazolo), ritonavir, cimetidina. Aumentano le concentrazioni plasmatiche di diltiazem, rischio di bradicardia e ipotensione.
- Riduzione degli Effetti di Diltiazem (Induttori del CYP3A4): Rifampicina, carbamazepina, fenitoina, iperico (erba di San Giovanni). Riducono l’efficacia di diltiazem.
- Aumento degli Effetti di Altri Farmaci (Diltiazem come Inibitore):
- Statine: Simvastatina, lovastatina, atorvastatina (aumento del rischio di miopatia/rabdomiolisi).
- Immunosoppressori: Ciclosporina, sirolimus, tacrolimus (aumento delle concentrazioni e rischio di nefrotossicità).
- Benzodiazepine: Midazolam, triazolam (aumento della sedazione).
- Antiarrtmici: Amiodarone, chinidina, digossina (aumento dei livelli di digossina del 20-50%, rischio di tossicità digitalea; sinergia nella bradicardia con amiodarone).
- Beta-bloccanti: Aumentato rischio di bradicardia, blocco AV e scompenso cardiaco (monitoraggio stretto richiesto).
- Effetti Additivi/Sinergici: Con altri antipertensivi, nitrati, alcol, anestetici generali (aumentato rischio di ipotensione e depressione cardiovascolare).
Dose Dimenticata
- Se ci si ricorda entro un breve periodo dalla dose programmata, assumere la dose il più presto possibile.
- Se è quasi l’ora della dose successiva, saltare la dose dimenticata e riprendere il normale schema posologico.
- Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata.
- Per le formulazioni a rilascio prolungato, è particolarmente importante non assumere una dose doppia a causa del rischio di ipotensione e bradicardia significative.
Sovradosaggio
I sintomi di sovradosaggio sono principalmente estensioni degli effetti farmacologici:
- Sintomi: Bradicardia grave, blocco AV di alto grado, ipotensione marcata, scompenso cardiaco acuto, confusione, letargia, shock cardiogeno.
- Trattamento: Il trattamento è sintomatico e di supporto.
- Bradicardia sintomatica/Blocco AV: Atropina solfato per via endovenosa. Se inefficace, può essere considerata l’infusione di isoproterenolo o l’impostazione di una stimolazione cardiaca transcutanea o transvenosa temporanea.
- Ipotensione: Soluzioni cristalloidi per via endovenosa e vasopressori (ad es. dopamina, noradrenalina). Il calcio gluconato o cloruro per via endovenosa può essere tentato per antagonizzare gli effetti del blocco dei canali del calcio.
- Non esiste un antidoto specifico. L’emodialisi non è efficace data l’elevata legame proteico e il volume di distribuzione.
Conservazione
- Conservare a temperatura ambiente (15-30°C), in un luogo asciutto e al riparo dalla luce.
- Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
- Non utilizzare il farmaco dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.
Avvertenza
Questo documento è a scopo informativo e non sostituisce in alcun modo il parere, la diagnosi o la prescrizione di un medico qualificato. Diltiazem è un farmaco soggetto a prescrizione medica obbligatoria. L’uso improprio può essere pericoloso per la salute. È fondamentale non intraprendere, modificare o interrompere una terapia senza aver prima consultato il proprio medico curante o il cardiologo. Le informazioni sulle interazioni e gli effetti collaterali potrebbero non essere complete.
Recensioni e Considerazioni Cliniche
Diltiazem gode di una lunga e consolidata esperienza clinica, supportata da numerosi studi che ne confermano l’efficacia e la sicurezza nel contesto appropriato. Nella pratica medica, è spesso apprezzato per la sua doppia o tripla azione (antipertensiva, antianginosa, antiaritmica), che lo rende una scelta efficiente per pazienti con comorbilità. I clinici sottolineano l’importanza della titolazione della dose e del monitoraggio iniziale per minimizzare gli effetti collaterali, in particolare l’edema periferico e la bradicardia. Il suo ruolo nel controllo della frequenza nella fibrillazione atriale è considerato di primaria importanza, spesso preferito ai beta-bloccanti in pazienti con BPCO. La disponibilità di diverse formulazioni (rilascio immediato e prolungato) offre flessibilità terapeutica, permettendo di adattare la terapia alle esigenze del singolo paziente. La sua azione emodinamica generalmente ben tollerata lo mantiene un pilastro nella terapia cardiovascolare.

