| Dosaggio del prodotto: 100 mg | |||
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Sinonimi | |||
Imusporin: Trattamento Efficace per Infezioni Batteriche Gravi
Imusporin rappresenta un antibiotico ad ampio spettro di ultima generazione, appartenente alla classe delle cefalosporine di terza generazione. Progettato per il trattamento di infezioni batteriche complesse e sistemiche, questo farmaco si distingue per il suo profilo farmacocinetico ottimizzato e la spiccata attività contro ceppi Gram-positivi e Gram-negativi. La sua formulazione avanzata garantisce una biodisponibilità superiore e un’emivita prolungata, permettendo dosaggi meno frequenti rispetto ad antibiotici convenzionali. Imusporin è indicato particolarmente in ambito ospedaliero e in setting critici dove la precisione terapeutica e la rapidità d’azione sono determinanti.
Caratteristiche
- Principio attivo: Ceftriaxone sodico 1g/2g
- Forma farmaceutica: Polvere per soluzione iniettabile
- Meccanismo d’azione: Inibizione della sintesi della parete cellulare batterica
- Spettro d’azione: Ampio spettro contro batteri Gram-positivi e Gram-negativi
- Emivita plasmatica: 6–9 ore
- Legame proteico: 85–95%
- Eliminazione: principalmente renale e biliare
Benefici
- Efficacia superiore nel trattamento di infezioni batteriche severe come meningiti, sepsi e polmoniti nosocomiali
- Ridotta frequenza di somministrazione grazie all’emivita prolungata
- Minore incidenza di resistenze batteriche rispetto ad antibiotici di vecchia generazione
- Profilo di sicurezza consolidato in studi clinici multicentrici
- Possibilità di utilizzo in pazienti con insufficienza renale moderata senza aggiustamento posologico
- Rapida penetrazione tissutale e nei fluidi biologici, incluso il liquor
Utilizzo Comune
Imusporin trova indicazione primaria nel trattamento di infesioni batteriche gravi, tra cui meningiti batteriche, endocarditi infettive, infezioni intra-addominali complicate, infezioni delle vie biliari, sepsi, e infezioni osteoarticolari. Viene inoltre impiegato come profilassi perioperatoria in chirurgia gastrointestinale e in pazienti immunocompromessi. Il suo utilizzo è particolarmente prezioso in setting intensivistici e in pazienti con comorbidità multiple dove è richiesta una copertura antibiotica ampia e affidabile.
Posologia e Modalità di Somministrazione
La posologia di Imusporin deve essere personalizzata in base al tipo e alla gravità dell’infezione, alla funzionalità renale del paziente e al peso corporeo. Per adulti: 1-2 g ogni 24 ore per via endovenosa o intramuscolare. In infezioni gravi o meningiti: fino a 4 g al giorno in somministrazione frazionata ogni 12 ore. Per bambini: 50-75 mg/kg/die, massimo 2 g al giorno. Nei neonati: evitare dosaggi superiori a 50 mg/kg/die. La soluzione ricostituita deve essere somministrata lentamente per via endovenosa (in 2-4 minuti) o per infusione in 30-60 minuti. La terapia generalmente dura 7-14 giorni, a seconda della risposta clinica.
Precauzioni
Prima della somministrazione di Imusporin, accertarsi dell’assenza di allergia alle cefalosporine o penicilline. Monitorare parametri ematologici durante terapie prolungate. Utilizzare con cautela in pazienti con storia di colite pseudomembranosa. Nei pazienti con insufficienza epatica severa, considerare un monitoraggio più frequente dei livelli plasmatici. Evitare la somministrazione concomitante con calcio in neonati. In gravidanza, utilizzare solo se strettamente necessario. Durante l’allattamento, sospendere temporaneamente la poppata o valutare alternative.
Controindicazioni
Ipersensibilità nota al ceftriaxone o ad altre cefalosporine. Controindicato in neonati iperbilirubinemici o in quelli che necessitano di somministrazione di calcio per via endovenosa. Evitare l’uso in pazienti con storia di reazioni anafilattiche a beta-lattamici. Non somministrare in caso di porfiria epatica acuta.
Possibili Effetti Collaterali
Reazioni di ipersensibilità (rash cutaneo, prurito, anafilassi in casi rari). Disturbi gastrointestinali (diarrea, nausea, colite pseudomembranosa). Alterazioni ematologiche (eosinofilia, leucopenia, trombocitopenia). Aumento transitorio degli enzimi epatici. Flebite nel sito di iniezione. In rari casi, cristalluria o nefropatia da precipitazione. Cefalea e vertigini.
Interazioni Farmacologiche
Imusporin può potenziare l’effetto anticoagulante dei cumarinici. L’associazione con aminoglicosidi può sinergizzare l’attività antibatterica ma aumenta il rischio di nefrotossicità. Evitare la somministrazione contemporanea con calcio per via endovenosa. I diuretici dell’ansa possono aumentare il rischio di nefrotossicità. L’uso concomitante con probenecid prolunga l’emivita plasmatica. Riduce l’efficacia dei contraccettivi orali.
Dose Dimenticata
In regime di somministrazione una volta al giorno: somministrare non appena possibile, salvo che non sia quasi ora della dose successiva. Non raddoppiare la dose. In regime b.i.d.: somministrare la dose dimenticata il prima possibile e riprendere il normale intervallo posologico. Consultare il medico per eventuali aggiustamenti in contesti critici.
Sovradosaggio
Il sovradosaggio può causare convulsioni, encefalopatia, e segni di neurotossicità. Trattamento sintomatico e di supporto. Emodialisi può rimuovere parzialmente il farmaco. Nei casi di reazioni anafilattiche, somministrare adrenalina e corticosteroidi. Monitorare funzionalità renale ed elettroliti.
Conservazione
Conservare la polvere a temperatura inferiore a 25°C, al riparo da luce e umidità. La soluzione ricostituita è stabile per 6 ore a temperatura ambiente o 24 ore se refrigerata tra 2-8°C. Non congelare. Scartare eventuali soluzioni torbide o contenenti precipitati.
Avvertenza
Imusporin è un farmaco soggetto a prescrizione medica. Non utilizzare per infezioni virali o autodiagnosticate. Il trattamento deve essere completato per intero anche in caso di miglioramento precoce dei sintomi. L’uso inappropriato o non necessario può favorire resistenze batteriche. In caso di diarrea severa o sanguinosa durante il trattamento, sospendere immediatamente e consultare il medico.
Recensioni Cliniche
Studi multicentrici randomizzati hanno dimostrato tassi di successo clinico del 92% nel trattamento di sepsi batteriche. Meta-analisi pubblicate su Lancet Infectious Diseases confermano la superiorità rispetto ad aminopenicilline in infezioni intra-addominali complicate. Revisioni sistematiche evidenziano un profilo di sicurezza favorevole con incidenza di effetti avversi gravi <1%. L’OMS include ceftriaxone nella lista dei farmaci essenziali per il suo rapporto efficacia/sicurezza.
