Isoniazid

Isoniazid

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Isoniazide: Trattamento Efficace della Tubercolosi Attiva

L’isoniazide rappresenta un caposaldo terapeutico nel trattamento della tubercolosi, sia in fase di infezione latente che di malattia attiva. Questo agente antibatterico specifico per micobatteri inibisce la sintesi degli acidi micolici, componenti essenziali della parete cellulare di Mycobacterium tuberculosis. La sua elevata attività battericida e il profilo di efficacia consolidato ne fanno un farmaco di prima scelta nei protocolli terapeutici nazionali e internazionali. L’utilizzo in combinazione con altri farmaci antitubercolari previene lo sviluppo di resistenze e garantisce tassi di guarigione superiori al 95% nei casi non complicati.

Caratteristiche

  • Principio attivo: isoniazide
  • Classe farmacologica: derivato idrazinico dell’acido isonicotinico
  • Meccanismo d’azione: inibizione della sintesi degli acidi micolici della parete cellulare batterica
  • Spettro d’azione: specifico per Mycobacterium tuberculosis complex
  • Forme farmaceutiche disponibili: compresse da 100 mg, 300 mg; sciroppo; polvere per soluzione iniettabile
  • Biodisponibilità orale: circa 90%
  • Emivita: 0,5-1,6 ore (acetilatori rapidi), 2-5 ore (acetilatori lenti)
  • Metabolismo: epatico mediante acetilazione

Benefici

  • Eradicazione efficace del Mycobacterium tuberculosis in forme attive e latenti
  • Prevenzione della trasmissione della tubercolosi attraverso la sterilizzazione dell’escreato
  • Riduzione significativa del rischio di recidive quando utilizzato in protocolli combinati
  • Profilo di sicurezza consolidato da decenni di utilizzo clinico
  • Possibilità di somministrazione in monoterapia per la chemioprofilassi
  • Dosaggio flessibile adattabile allo stato di acetilatore del paziente

Utilizzo Comune

L’isoniazide trova indicazione primaria nel trattamento di tutte le forme di tubercolosi polmonare ed extrapolmonare, sempre in associazione con altri farmaci antitubercolari per prevenire l’insorgenza di resistenze. Viene inoltre impiegato nella chemioprofilassi di soggetti con infezione tubercolare latente, particolarmente in individui immunocompromessi, contatti stretti di pazienti contagiosi, o persone con conversione recente del test tubercolinico. Il farmaco è essenziale nei protocolli terapeutici raccomandati dall’OMS e dalle linee guida nazionali per la gestione della tubercolosi.

Dosaggio e Somministrazione

Adulto - Terapia della TB attiva:

  • 5 mg/kg/die (massimo 300 mg/die) in singola somministrazione giornaliera
  • In regime di somministrazione intermittente: 15 mg/kg (massimo 900 mg) 2-3 volte/settimana

Adulto - Chemioprofilassi:

  • 300 mg/die in singola somministrazione per 6-9 mesi
  • In regime intermittente: 900 mg 2 volte/settimana

Pediatrico:

  • 10-15 mg/kg/die (massimo 300 mg/die)
  • Chemioprofilassi: 10 mg/kg/die (massimo 300 mg/die)

La somministrazione avviene preferibilmente a digiuno per ottimizzare l’assorbimento, ma può essere assunta con cibo in caso di disturbi gastrici. Nei pazienti con fenotipo di acetilazione lenta, può essere necessario un aggiustamento posologico.

Precauzioni

Monitoraggio periodico della funzionalità epatica prima dell’inizio del trattamento e mensilmente durante la terapia. Valutazione dello stato nutrizionale e supplementazione con piridossina (vitamina B6) per prevenire neuropatia periferica, specialmente in pazienti malnutriti, diabetici, alcolisti o con HIV. Attenzione particolare in pazienti anziani e con comorbidità epatiche pregresse. Controllo oftalmologico in caso di terapia prolungata per rischio di neurite ottica.

Controindicazioni

Ipersensibilità accertata all’isoniazide o ad altri componenti della formulazione. Epatite acuta o epatite indotta da isoniazide in anamnesi. Severe insufficienze epatiche in fase attiva. Gravi reazioni cutanee pregresse al farmaco. Combinazione con farmaci contenenti fenitoina per rischio di tossicità cumulativa.

Possibili Effetti Collaterali

Comuni (1-10%):

  • Aumento transaminasi epatiche
  • Nausea, vomito, discomfort addominale
  • Neuropatia periferica (prevenibile con piridossina)
  • Eruzioni cutanee, prurito

Rari (<1%):

  • Epatite tossica (dose-dipendente)
  • Anemia sideroblastica, trombocitopenia
  • Lupus-like syndrome
  • Psicosi, convulsioni
  • Ginecomastia
  • Acidosi metabolica

Molto rari:

  • Sindrome simil-mononucleosica
  • Agranulocitosi
  • Vasculiti

Interazioni Farmacologiche

  • Anticonvulsivanti: aumento dei livelli di fenitoina, carbamazepina
  • Anticoagulanti orali: potenziamento dell’effetto anticoagulante
  • Alcol: aumento del rischio di epatotossicità
  • Cicloserina: aumento del rischio di neurotossicità
  • Ketoconazolo: riduzione dei livelli del antimicotico
  • Corticosteroidi: possibile riduzione dell’efficacia antitubercolare
  • Antiacidi: possibile riduzione dell’assorbimento

Dose Dimenticata

Assumere la dose dimenticata non appena possibile, a meno che non sia quasi l’ora della dose successiva. In questo caso, saltare la dose dimenticata e continuare con il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. Mantenere un intervallo minimo di 12 ore tra le somministrazioni.

Sovradosaggio

Il sovradosaggio si manifesta entro 30 minuti-3 ore con nausea, vomito, vertigini, atassia, stupore e coma. Possono comparire acidosi metabolica grave, iperglicemia e convulsioni. Trattamento sintomatico immediato con supporto vitale, somministrazione di piridossina EV in dose equivalente alla quantità di isoniazide ingerita (massimo 5 g). Emodialisi efficace nell’eliminazione del farmaco.

Conservazione

Conservare a temperatura ambiente (15-30°C) in contenitore ben chiuso, al riparo da luce e umidità. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Le forme liquide devono essere utilizzate entro 30 giorni dall’apertura.

Avvertenza

Questo farmaco richiede prescrizione medica e deve essere utilizzato esclusivamente sotto stretto controllo specialistico. La sospensione precoce del trattamento può portare a sviluppo di resistenze e fallimento terapeutico. Non modificare il dosaggio senza consulto medico. In gravidanza, utilizzare solo se chiaramente necessario e con monitoraggio rafforzato.

Valutazioni Cliniche

L’isoniazide mantiene un profilo di efficacia eccellente con oltre 70 anni di utilizzo clinico. Studi di coorte dimostrano tassi di successo terapeutico del 95% quando utilizzato in regimi combinati appropriati. La tollerabilità generale è buona, con eventi avversi epatici che rappresentano la principale limitazione (1-2% dei casi). L’aderenza terapeutica rimane cruciale per il successo del trattamento, favorita dagli schemi posologici semplificati.