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Metoclopramide: sollievo rapido dalla nausea e dal vomito
Metoclopramide è un farmaco procinetico e antiemetico ampiamente utilizzato in ambito clinico per il controllo efficace di nausea e vomito, nonché per il trattamento di disturbi della motilità gastrointestinale. Agisce attraverso un meccanismo d’azione duale, antagonizzando i recettori della dopamina e stimolando la peristalsi, garantendo un sollievo sintomatico rapido e mirato. La sua efficacia è supportata da decenni di utilizzo in diverse setting terapeutici, rendendolo un presidio terapeutico affidabile per medici e pazienti.
Caratteristiche
- Principio attivo: Metoclopramide cloridrato
- Classe farmacologica: Antagonista dei recettori della dopamina D₂ e agonista della serotonina 5-HT₄
- Forme farmaceutiche disponibili: compresse, soluzione orale, fiale per somministrazione endovenosa o intramuscolare
- Emivita plasmatica: circa 4-6 ore
- Biodisponibilità: ~80% per via orale
- Metabolismo: epatico, principalmente tramite glucuronidazione e ossidazione
- Escrezione: renale (circa 70-85% nelle urine come metabolita o immodificato)
Benefici
- Riduzione rapida ed efficace della sensazione di nausea e degli episodi di vomito
- Accelerazione dello svuotamento gastrico, utile in caso di gastroparesi o reflusso gastroesofageo
- Miglioramento della tollerabilità di chemioterapici o radioterapia nei pazienti oncologici
- Facilitazione dell’esecuzione di esami radiologici del tratto gastrointestinale superiore
- Profilo di sicurezza consolidato se utilizzato secondo le indicazioni e per brevi periodi
Utilizzo comune
Metoclopramide è indicato per il trattamento sintomatico di nausea e vomito di varia eziologia, inclusi quelli post-operatori, indotti da farmaci (ad esempio chemioterapici) o associati a emicrania. Trova impiego anche nella gestione della gastroparesi diabetica e del reflusso gastroesofageo refrattario ad altri trattamenti. In ambito diagnostico, viene utilizzato per facilitare l’esecuzione di esami radiologici del tratto digerente superiore.
Posologia e somministrazione
La posologia deve essere personalizzata in base alla condizione clinica, all’età del paziente e alla via di somministrazione. Negli adulti, la dose orale usuale è di 10 mg fino a tre volte al giorno, preferibilmente 30 minuti prima dei pasti e prima di coricarsi. La somministrazione parenterale (EV/IM) prevede di solito 10 mg ogni 6-8 ore secondo necessità. Nei pazienti pediatrici (di età superiore a 1 anno), il dosaggio viene calcolato in base al peso corporeo (0,1-0,15 mg/kg per dose). La durata del trattamento non dovrebbe superare i 12 settimane per minimizzare il rischio di effetti extrapiramidali.
Precauzioni
Prima di iniziare il trattamento con metoclopramide, valutare la storia clinica del paziente, con particolare attenzione a disturbi neurologici preesistenti, funzionalità renale o epatica compromessa e storia di depressione. Monitorare la comparsa di segni di disturbi del movimento. Evitare l’uso concomitante con altri farmaci che prolungano l’intervallo QT o deprimono il SNC. Utilizzare con cautela in pazienti anziani e nei soggetti con disturbi elettrolitici.
Controindicazioni
Ipersensibilità nota al principio attivo o ad eccipienti; ostruzione gastrointestinale, perforazione intestinale o emorragia digestiva; feocromocitoma; epilessia; assunzione concomitante di levodopa o agonisti della dopamina. Controindicato in pazienti con storia di discinesia tardiva o che hanno manifestato reazioni extrapiramidali in seguito all’assunzione di neurolettici.
Possibili effetti collaterali
Gli effetti avversi più comuni includono sonnolenza, affaticamento, diarrea o cefalea. Meno frequentemente possono manifestarsi reazioni extrapiramidali (distonia, acatisia, parkinsonismo), specialmente in giovani adulti e bambini. Raramente sono stati segnalati discinesia tardiva (spesso irreversibile), iperprolattinemia, depressione, neurolettico maligno e prolungamento dell’intervallo QT. Segnalare immediatamente al medico qualsiasi movimento involontario o alterazione dell’umore.
Interazioni farmacologiche
Metoclopramide può interagire con farmaci che deprimono il SNC (es. benzodiazepine, oppioidi), aumentandone l’effetto sedativo. Può ridurre l’assorbimento di farmaci a lento assorbimento gastrico (es. digossina) e accelerare quello di alcool etilico. L’effetto anti-Parkinson di levodopa e degli agonisti della dopamina può essere antagonizzato. Farmaci anticolinergici possono ridurne l’efficacia procinetica. Attenzione alla somministrazione con farmaci che prolungano il QT (es. alcuni antibiotici, antipsicotici).
Dose dimenticata
Se viene dimenticata una dose, assumerla non appena possibile, a meno che non sia quasi ora della dose successiva. In tal caso, saltare la dose dimenticata e riprendere la posologia regolare. Non raddoppiare la dose per compensare quella dimenticata.
Sovradosaggio
Un sovradosaggio può manifestarsi con sonnolenza, confusione, irritabilità, convulsioni e sintomi extrapiramidali. In caso di sospetto sovradosaggio, sospendere immediatamente il farmaco e ricorrere a cure mediche urgenti. Il trattamento è sintomatico e di supporto; può essere considerata la somministrazione di anticolinergici per contrastare gli effetti extrapiramidali.
Conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 30°C, in luogo asciutto e al riparo dalla luce. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non utilizzare il prodotto dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.
Avvertenza
Questo farmaco è soggetto a prescrizione medica. Non superare le dosi consigliate. L’uso prolungato aumenta il rischio di discinesia tardiva. In caso di gravidanza o allattamento, utilizzare solo se strettamente necessario e sotto controllo medico. Non guidare veicoli o utilizzare macchinari fino a quando non si è certi di non aver risentito di sonnolenza.
Recensioni
Metoclopramide è generalmente considerato efficace nel controllo della sintomatologia nausea-vomito, con un onset d’azione rapido specie nella formulazione parenterale. I clinici ne apprezzano l’utilità in setting post-operatori e oncologici, pur raccomandando attenzione al profilo degli effetti avversi neurologici a lungo termine. I pazienti riferiscono spesso un miglioramento significativo della qualità di vita in caso di gastroparesi severa, sebbene alcuni lamentino effetti collaterali quali affaticamento o irrequietezza motoria.
